
La società tedesca
Solon, che si occupa di
impianti fotovoltaici di ogni genere, sta attraversando un periodo di crisi che l’ha costretta ad optare per una
procedura di insolvenza. Durante l’ultimo semestre, sono state avanzate proposte di negoziazione agli investitori ed agli istituti bancari creditori, così come si è tentata la strada della ristrutturazione finanziaria, ma senza successo.
L’unica soluzione sembra dunque essere la procedura di insolvenza, che in questo momento coinvolge solo la società madre e le filiali tedesche, escludendo quella italiana, che ha sede a
Carmignano di Brenta, in provincia di Padova. I problemi della Solon, così com’è avvenuto per quasi ogni azienda che si occupa di fotovoltaico, sono sorti a causa della concorrenza del mercato fotovoltaico cinese, della
caduta dei prezzi dei moduli, e dell’incisivo calo degli incentivi pubblici.
La società è la prima nel
mercato del fotovoltaico tedesco ad essere nel baratro del fallimento, e secondo gli analisti ciò non gioverebbe per nulla alle altre aziende del settore, anzi le potrebbe trascinare nella crisi. Ciò è stato già dimostrato dalle ripercussioni che l’annuncio della procedura di insolvenza, ha avuto sulle quotazioni in Borsa dell’intero comparto fotovoltaico. Le azioni di Solon hanno fatto raggiungere una
perdita del 60%, che ha trascinato nel tracollo anche le società
Phoenix Solar, Q-Cells e Conergy.
La decisione di procedere con la procedura di insolvenza, è stata presa dopo che la Solon non è riuscita a negoziare il posticipo del pagamento di un debito da
275 milioni di euro, contratto con
Deutsche Bank ed altri istituti bancari tedeschi. Dopo l’avvio della procedura, Solon riproverà con la ristrutturazione finanziaria.