
Anche per il
fotovoltaico in Cina è tempo di “tagli”, almeno così sembra aver deciso il ministero cinese delle Finanze. Il comunicato del ministero, infatti, comunica la variazione del programma governativo
“Golden Sun”, riguardo gli impianti fotovoltaici composti da moduli al silicio cristallino e in film sottile al silicio.
Per tali tipologie di impianto, dunque, gli
incentivi dal 2012 saranno più bassi, ovvero riceveranno una tariffa di 7 yuan (0,84 euro) al Watt. Nel 2011 invece il programma “Golden Sun” destinava alle due tipologie di moduli, rispettivamente 9 yuan (1,09 euro) per Watt e 8 yuan (0,97 euro) per Watt.
Il ribasso degli incentivi, coinvolgerà soltanto gli impianti installati alla rete, e sono previste già delle novità anche per i
sistemi off-grid. I tagli agli incentivi destinati al settore fotovoltaico cinese, secondo quanto affermato dal ministero delle Finanze, sono volti ad indurre alla costruzione di impianti di dimensioni molto più grandi rispetto a quelli attuali.
In pratica, paradossalmente, il governo auspica attraverso i tagli agli incentivi un aumento esponenziale di
impianti di grossa taglia, dunque una crescita sostenibile del settore. Chi osserva dall’esterno la vicenda, sostiene anche che dietro la modifica attuata dal governo cinese, ci sia l'intenzione di prevenire una crescita incontrollata delle installazioni.
In
Cina il mercato fotovoltaico nel 2011 è stato caratterizzato da un boom di realizzazioni di impianti, portando la capacità annua installata a circa 2 GW. Ciò è dipeso dal cosiddetto “feed-in-tariff”, sistema incentivante lanciato dal governo, che adesso fa marcia indietro per evitare un’esagerazione nella quantità di installazioni.