
Nel settore del
fotovoltaico fortunatamente c’è ancora spazio per la ricerca, e dagli Stati Uniti giungono risultati sorprendenti che potrebbero rappresentare la svolta nel mondo delle rinnovabili.
Un esempio eclatante è quello che arriva dall’
Università dell’Arizona, dove dei ricercatori hanno progettato un nuovo modulo fotovoltaico, che attraverso un sistema di concentrazione della luce solare su una sfera di vetro, è in grado di raddoppiare l’efficienza del pannello.
La tecnologia di questo sistema innovativo si basa su un particolare specchio di forma curva, già usato per i telescopi, che permette di concentrare la luce solare su un singolo punto o una linea.
Anche le
celle solari del nuovo modulo sono innovative: rispetto a quelle standard utilizzate nella maggior parte dei pannelli fotovoltaici, sono in grado di catturare una più ampia gamma di spettro solare, grazie a tecnologie già in uso nelle navicelle aerospaziali.
Per aumentare ancora le potenzialità del nuovo sistema innovativo, il modulo è stato dotato di un sistema di “sun-tracking” automatizzato, che gli permette di seguire e carpire i migliori raggi solari durante tutto l’arco della giornata. Si potrebbero dunque definire delle
celle solari “spaziali”, grazie ai loro risultati in termini di efficienza energetica.
Basti pensare che piazzando due specchi su ogni modulo, si riuscirebbe a sopperire al fabbisogno energetico di due abitazioni, e le ricerche sembrano affermare che coprendo un’area di circa 11 chilometri quadrati con una lunga serie d’inseguitori solari, verrebbero generati almeno 10 GW, praticamente la stessa quantità di energia prodotta da un
grande impianto nucleare.