
Dal
Taipei Times, uno fra i tre maggiori giornali in lingua inglese della Cina, arriva notizia di un taglio agli incentivi destinati al settore fotovoltaico in Taiwan.
Il Governo ha infatti previsto una riduzione dei
contributi stanziati per la realizzazione di nuovi impianti, incrementando però in contemporanea gli obiettivi di sviluppo del settore.
La rivista riporta i dati del
Bureau of Energy, indicanti un abbassamento delle tariffe compreso tra il 9,23% e l’11,88%, motivati dal fatto che il prezzo dei pannelli solari negli ultimi tempi si è abbassato notevolmente.
La revisione riguarda gli incentivi di qualsiasi tipologia di impianto fotovoltaico, da quelli su tetto ai grandi parchi solari installati a terra. Il Bureau of Energy ha fornito anche le informazioni sui nuovi obiettivi del governo cinese per lo sviluppo dell’
energia solare: il target di potenza previsto è passato da 100 MW per il 2012 a 130 MW per il 2013.
La decisione del Governo, secondo
Tseng-tsai - Senior Specialist della divisione energia al Bureau of Energy – va intesa come uno stimolo per i produttori di pannelli solari e per i ricercatori del fotovoltaico.
Ci si aspetta dunque un aumento delle attività produttive e di ricerca tecnologica, con un conseguente aumento delle offerte di lavoro nei settori dell’edilizia e della siderurgia.
Tseng ha dichiarato ufficialmente:
“Prevediamo che le società energetiche rinnovabili avranno maggiori profitti l’anno prossimo rispetto a quest’anno e che un numero maggiore di imprese entri nel mercato”.
Ci chiediamo se le aspettative della
Repubblica di Cina saranno soddisfatte, e se realmente la riduzione degli incentivi in Taiwan potrà non avere conseguenze negative sullo sviluppo del mercato.