
Le ultime vicende dell’industria del
fotovoltaico cinese sono ben note agli addetti ai lavori: gli USA hanno imposto dei dazi doganali sui prodotti importati dalla Repubblica Popolare; l’UE ha attivato già mesi fa un procedimento antidumping relativo alle importazioni di moduli fotovoltaici in silicio cristallino, celle e wafer cinesi.
Nonostante tutto gli asiatici continuano a predominare il mercato dell’energia solare. Da uno studio della società di ricerca
Npd Solarbuzz si apprende che la Cina è il maggiore fornitore di pannelli fotovoltaici del mondo.
Inoltre, poiché il governo locale incentiva le fabbriche produttrici di pannelli, il Paese è il principale cliente dei suoi prodotti fotovoltaici. Secondo quanto riportato nello studio di Npd, dal quarto trimestre del 2012 in Cina si è verificata un’
impennata di acquisti di pannelli solari.
Lo stato asiatico ha comprato il
33% dei pannelli prodotti nel mondo, divenendo una potenza predominante nel mercato non solo per la produzione di moduli ma anche per la capacità fotovoltaica installata.
In parte, questo “spostamento di equilibri” si è verificato a causa della crisi del settore di cui ha risentito l’Europa, dovuto alla condizione economica poco fiorente e alla riduzione degli incentivi al fotovoltaico. Sino a un paio d’anni fa, è spiegato nel report, la Cina non aveva il potere di oggi, con una percentuale di vendita di
pannelli nel mercato mondiale inferiore al 10%.
Gli analisti hanno inoltre individuato la nuova carta vincente che il Paese ha deciso di giocare nel
mercato del solare: gli inverter fotovoltaici. Le industrie europee saranno pronte alla nuova sfida?