
I primi di febbraio è stato inaugurato – alla presenza del Presidente del Senato
Renato Schifani – un
impianto fotovoltaico che servirà ad alimentare il centro logistico di Palazzo Madama, situato nella capitale in Via del Trullo.
Installati su tetto, i
pannelli solari generano 200 kilowatt di potenza e riescono a sopperire con energia pulita al fabbisogno energetico dell’edificio. La notizia inizialmente non ha suscitato un grande scalpore, ma dopo qualche giorno è infuriata la polemica del settore fotovoltaico.
Cosa è successo? Il
GSE (Gestore del Servizio Elettrico) ha commissionato i pannelli solari dell’impianto del Senato alla società tedesca Solon Energy Gmbh, che ha sede anche in Italia ma non produce più alcun componente nel nostro Paese.
Solon ha infatti spostato la fabbrica negli
Emirati Arabi, dove ha acquisito la società indiana Microsol. Ciò significa che i pannelli solari installati sul tetto del centro logistico sono esteri.
L’indifferenza verso il “made in Italy” del Senato non è passata inosservata fra gli addetti ai lavori dell’industria fotovoltaica nostrana, che si è espressa attraverso il presidente del
Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane).
Quest’ultimo ha affermato con amarezza:
“In un momento critico come l'attuale, in cui l'industria del solare italiano soffre di pesanti vessazioni, con cause drammatiche in termini di occupazione ed efficienza produttiva, siamo spiazzati dalla mancanza di tutela e dal totale abbandono delle imprese del Made in Italy”.