
Nonostante non ci sia ancora conferma assoluta, fra gli addetti ai lavori del settore fotovoltaico gira la voce che da marzo 2013 i
pannelli solari cinesi saranno controllati e tracciati dall’Unione Europea.
A lasciar intendere questa possibilità
John Clancy, portavoce del Commissario UE al Commercio, che ha confermato la richiesta ufficiale dell’Unione di poter registrare i moduli in arrivo dalla Cina.
Clancy ha però sottolineato che
“la registrazione di un determinato prodotto nelle procedure di difesa commerciale non è niente di straordinario. Semplicemente permette all’industria interessata di formulare una data cosicché ci sia una possibilità di imporre misure retroattive in caso di conclusione in suo favore”.
Le eventuali misure retroattive sarebbero quelle generate dall’imposizione di dazi doganali sui prodotti orientali, auspicata dalle industrie fotovoltaiche europee che hanno spinto per l’apertura di una procedura antidumping nei confronti della
Repubblica Popolare.
La
Cina è infatti sospettata di concorrenza sleale, esercitata con prodotti venduti in Europa sottocosto grazie alle sovvenzioni governative di cui hanno goduto le sue aziende. L’Unione Europea ha aperto l’indagine nel 2009 ma non si è ancora pronunciata sull’eventuale applicazione di tariffe d’ingresso, si attendono notizie entro
dicembre 2013.
Se si desse il via ai
dazi, la tracciatura dei pannelli solari cinesi iniziata a marzo permetterebbe di imporre anche su questi prodotti tariffe temporanee retroattive.