One Giga era un progetto magniloquente, che prevedeva la realizzazione di un parco fotovoltaico di notevoli proporzioni – si parla di circa 3000 ettari – in Serbia. Più di un miliardo d’investimento da parte della
Securum Equity Partners & Associates, 1,15 terawattora annui, almeno 800 assunzioni nell’arco di oltre 20 anni…
Era, appunto. Perché tutte queste belle cifre, delle quali si cominciò a discutere seriamente già un paio d’anni fa e che potevano praticamente condurre alla costruzione dell’impianto di maggiori proporzioni sull’intero pianeta, si sono polverizzate d’un colpo a causa dell’annullamento dell’accordo tra l’ambiziosa società e
Belgrado. Battuta d’arresto poco amichevole, per di più, dato che si rischia di finire davanti all’arbitrato di Londra.
Infatti,
gli industriali del Delaware (già alcune ombre e qualche fallimento alle spalle) denunciano la mancata disponibilità del governo serbo a concedere – come si era stabilito – gratuitamente un’area idonea a far sorgere la struttura; i responsabili economici della nazione balcanica ribattono da parte loro di aver già proposto dei territori estesi dieci volte tanto, i quali non avrebbero incontrato il favore dell’azienda, forse più concentrata adesso a recuperare una congrua penale e a ottenere ulteriori entrate da un eventuale esito processuale a suo favore.
Un peccato, per le enormi potenzialità dissolte e soprattutto se si considera che per lo stato europeo era un’ottima occasione per migliorare le proprie reti e dedicarsi a nuovi collegamenti ad hoc.